Novella del figlio del mercante bergamasco
Novella appartenente a: Dodici giornate - Dodici giornate 8
Incipit
Sovviemmi Signori riguardando per questo deliziosissimo Teatro, dal quale è circondato il Benaco nostro […] del figliuol di quel Mercatante Bergamasco, che con esso lui in Fiandra conducea, e qual mai più uscito non era dei confini della sua villa posta in una gran valle chiusa dalle più orrende, ed alte montagne di Bergamo, che sendo passati Brescia, e pervenuti sopra que’ colli, che tutto ’l lago, e questa bella riviera discuoprono, (credendosi essere giunto in Fiandra […]) saltava di allegrezza, e pareva non poter capir nella pelle, quando ’l padre gli disse: “Figliuol mio anzi, che vi giungiamo, ci potrebbe incontrar dell’affar assai, perocché un mese ancora di cammin ci resta”.
Explicit
Così rimirando ancor io, ed ogni cosa minutamente, e senza alcuna passion considerando, a dirvi ’l vero, questo nostro paese, mi pare un bellissimo Mondo da sua posta, e più bello di ciascun altro ancora e […] veramente dovendomi partire da qui mi disperarei ritrovandomi a star sì bene, e comodamente, come io faccio.
Narratore
Silvan Cattaneo
Trama
Dovendo partire per le Fiandre, un mercante bergamasco porta con sé il figlio, che non è mai uscito dal suo paese. Lungo il cammino i due arrivano a Salò e il giovane, credendo di essere nelle Fiandre, è entusiasta. Il padre gli spiega allora che sono ancora lontani dalla loro meta. Quando la raggiungono veramente, il ragazzo chiede al padre se i posti che hanno visto sono mondi diversi. Il padre gli risponde che il mondo è uno; il giovane ribatte che era convinto che i mondi fossero molti e quello bergamasco indubbiamente il migliore. Il padre, divertito, gli spiega che, se avrà la fortuna di vivere a lungo come lui, vedrà molti luoghi, sperimentandone le diversità.
Personaggi principali
mercante, figlio
Ambientazione
paesino del Bergamasco (villaggio), lago di Garda (lago), Salò (città), Fiandre (nazione)
Datazione dell'ambientazione
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Generi
novella comica
Epilogo
La novella ispira una discussione sull’ammirazione che l’uomo nutre, talvolta anche in maniera poco obiettiva, per il proprio luogo natio.
Autore: Silvan Cattaneo
Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1553 ca.
Luogo di produzione: Salò; Padova
Lingua: volgareTemi:
formazione, dabbenaggine, saggezza, relazione genitori/figli
A cura di: Flavia Palma