Novella di Zuco Padella

Novella appartenente a: Novelle porretane - Porretane 38

Rubrica

Zuco Padella, andando in zanche a furare delle persiche, è giunto e preso a modo lupo: dove cum l'acqua bullente gli è pellato il capo e il viso; per il che a lui e a' suoi discendenti eterno cognome aquista.

Incipit

Magnifico conte [...] dovete sapere che miser Lippo di Ghisilieri fu cavaliero di famiglia e de stato e de grandezza d'animo nobilissimo e splendido.

Explicit

E in questa forma propriamente dixe.

 

Narratore

Paulo Schiappa

Trama

Il cavaliere Lippo di Ghislieri possiede presso Polesano da Sira un ricco frutteto che il contadino Zucco Padella, ghiotto di pesche, è solito depredare nottetempo. Per sorprendere l'ignoto colpevole Lippo fa disseminare il giardino di trappole e chiodi che puntualmente feriscono Zucco. Il contadino decide allora di gabbare il cavaliere. Armatosi di trampoli e di ferri da asino riesce a raggiungere i peschi e a trarne un ricco bottino. Lippo non riesce a credere alle orme d'asino che scopre la mattina seguente e con i suoi famigli, escogita allora una nuova strategia per catturare il 'lupo' che l'ha derubato: fa raccogliere tutti i frutti a eccezione di quelli di un albero, sotto al quale viene scavata una buca. Zucco, ritornato nell'orto con i suoi trampoli, vi cade e gli viene inoltre gettata addosso dell'acqua bollente che gli ustiona il capo. Il contadino invoca misericordia e viene riconosciuto da Lippo che lo apostrofa violentemente invitando a nutrirsi degli ortaggi confacenti al suo rango. In seguito, l'ustione fa sì che il nome del contadino si muti in Zuco Pellato, con il quale il colpevole e la sua stirpe verranno ricordati nel tempo.

Personaggi principali

Lippo di Ghislieri (cavaliere), Zuco Padella (contadino), servo

Ambientazione

Polesano da Sira (campagna)

Datazione dell'ambientazione

Passato prossimo

Epilogo

La novella dà modo alla brigata di ragionare sui vizi dei rustici malvagi e di lodare Lippo per la punizione che ha inflitto a Zuco. Prende poi la parola Giovanni del Bono e introduce il racconto di un prete più fortunato del don Giovanni della novella 37.

Autore: Giovanni Sabadino degli Arienti

DBI: Ghinassi G., "degli Arienti, Giovanni Sabadino", vol. 4 (1962)

Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1470 - 1492

Luogo di produzione: Bologna

Lingua: volgare

Temi:

furto, travestimento, punizione, ferimento, relazione gerarchica signore/sottoposto

A cura di: Michel Cattaneo