Novella di Currado, la moglie e il figlio
Novella appartenente a: Le Cene - Cene II 5
Rubrica
Currado, signore già della antica Fiesole, accortosi che il figliolo si ghiaceva con la moglie, sdegnato, gli fa ambedui asprissimamente morire; e lui doppo per la soverchia crudeltà è dal popolo ammazzato.
Incipit
Fiesole, come oggi sia rovinata e disfatta, fu già nobile e bellissima città, e piena così di case, e di palagi e di tempi, come di abitatori.
Explicit
E nel Palagio andatisene, i due sventurati amanti onoratamente secondo l'usanza loro seppellirono: e l'altro giorno i primi e i più vecchi cittadini, nel palagio ragunatisi, non sendo chi succedessi alla signoria, per non aver Currado lasciato erede, saviamente ordinando, di principato la ridussero republica; e così stette tanto, che finalmente da i Romani fu disfatta.
Narratore
Siringa
Trama
A Fiesole, in un tempo antico, il principe Currado rimasto vedovo con un figlio di sedici anni, di nome Sergio, decide di prendere una nuova moglie. Sposa la giovane Tiberia. Il figlio si innamora di lei e si ammala per il dolore di questo amore impossibile; rifiuta il cibo. La vecchia balia intuisce il motivo e persuade Tiberia a tentare di fare mangiare il giovane, con ottimo risultato. Grazie alle cure di Tiberia, Sergio si rimette. A questo punto però Tiberia di avvede di essersi innamorata di lui. Dopo qualche incertezza, i due infine si confidano il loro amore e iniziano una relazione, incontrandosi nella camera della donna tramite un passaggio secondario. Una notte il marito, secondo l’uso, va nella camera della moglie e si stupisce trovandola chiusa dall’interno. La donna si trova infatti con Sergio. Quando infine lei gli apre, il marito ha già concepito gravi sospetti; accidentalmente scorge il cappello del figlio e ha così la prova della relazione tra lui e la moglie. In quel momento dissimula e, non riuscendo a avere un rapporto con la donna, protesta di non stare bene. Tiberia non sospetta nulla. La sera successiva Currado si apposta alla camera di lei per coglierla in flagrante, ma senza riuscirvi. Ha miglior esito la sera dopo. Chiama il bargello e fa irruzione con lui nella camera, trovandovi i due amanti. Per vendetta li mutila orrendamente, tagliando a entrambi la lingua, le mani e i piedi e accecandoli. Il bargello e la gente di casa assistono sconvolti all’orribile spettacolo. La balia diffonde per la città la notizia, istigando i cittadini a vendicare una simile violenza. Currado viene lapidato e Fiesole diventa repubblica.
Personaggi principali
Currado (principe), Tiberia (moglie), Sergio (figlio), balia
Ambientazione
Fiesole (città), palazzo, camera
Datazione dell'ambientazione
Passato remoto
Generi
novella tragica
Prologo
La compagnia ha apprezzato la novella. Siringa annuncia che con la sua storia li indurrà al pianto.
Autore: Antonfrancesco Grazzini Lasca
DBI: Pignatti F., "Grazzini, Antonfrancesco", vol. 59 (2002)
Periodo di composizione/ data di pubblicazione:
Luogo di produzione: Firenze
Lingua: volgareTemi:
conflitto fisico, giustizia, cattiva fortuna, omicidio, crudeltà, gelosia, relazione genitori/figli, matrimonio, tradimento in amore
A cura di: Sandra Carapezza