La novella di frate Puccio e frate Ianni

Novella appartenente a: Novelle - Novelle dello Pseudo Gentile Sermini 11

Rubrica

Seguitando la sancta vita de’ due dicti romiti, avenne che frate Puccio, inamorato di madonna Alixandra, per havere suo attento avelenò el marito e ’l fratello; et sì seppe ordinare che ella edificò un luogo di vedove, decto «Sancta Veduità», nel quale molte vedove concorsero, ove esso et frate Ianni suo compagno fecero sei mesi buon tempo. Et infine fu arso el luogo con venticinque vedove che v’erano dentro commesse, e i romiti, cautamente, in buona fama si conservaro.

Incipit

Essendo in Roma uno misser Marino da Sutri et avocato concestoriale in corte di papa, havendo per donna una bellissima giovana il cui nome era madonna Alisandra, la quale era d’honestissima vita, et perché misser Marino et lei havevano gran divotione a’ decti due romiti, spesso per loro divotione quel romitorio visitavano, tanto che frate Puccio di madonna Alisandra forte s’inamorò; et occulto tenendolo, seppe dar modo che compare divenne di lui et di lei.

Explicit

Et per conscientia,ove per loro simulationi seppero sì fare che tutto ’l tempo della vita loro ine continuaro et finiro con perfectissima fama di sancte persone, havendo sempre el mondo gabbato con tutte le scelleraggine et gattivité che fare si potevano, per modo che nella morte loro furo dal volgo sancti reputati, che ancho hoggidì della loro sanctità a Roma se ne parla, de’ due sancti romiti che finiro negl’anni domini novecentotrentasei, e ’l luogo di «Sancta Viduità» arse sette anni innanzi, a dì quatro d’octobre.

 

Narratore

Pseudo Gentile Sermini

Trama

La novella conclude il ciclo narrativo dedicato ai due finti frati eremiti (IX-XI). A Roma, il sedicente frate Puccio da Barletta si innamora di madonna Alisandra, moglie di un avvocato della curia romana, Marino di Sutri. Il frate procede ad avvelenare quest'ultimo, facendolo morire. La donna, al fine di poter convolare in seconde nozze, chiede aiuto al fratello, che viene però ucciso da Puccio tramite il medesimo stratagemma. Convinta da Puccio del fatto che sia Dio a non volere che si risposi, pena la morte di chi favorisca il suo matrimonio o la sparizione dei suoi beni, Alisandra viene indotta a usare le proprie ricchezze per fondare un convento a Trastevere, detto della Sancta Viduità, abitato esclusivamente da vedove giovani e di bella apparenza destinate ad incontrarsi spiritualmente e carnalmente con i soli eremiti: soltanto così, le spiega Puccio, potranno soddisfare le proprie voglie senza commettere peccato. Venuto a conoscenza del fatto sei mesi dopo, il Papa decide di bruciare il convento con le donne al suo interno, per salvare la reputazione della Chiesa. I due pseudo eremiti, protetti dal segreto, riescono invece a scampare alla punizione ecclesiastica tanto da vivere una vita serena e piena di imbrogli ancora per sette anni prima della loro paradossale santificazione, avvenuta nel 936.

Personaggi principali

Marino di Sutri (marito), Alisandra (moglie), fratello, papa, vedova, Ianni da Barletta (eremita), Puccio da Barletta (eremita)

Ambientazione

Roma (città), della Sancta Viduità (convento), orto

Datazione dell'ambientazione

936 ca. - Passato prossimo

Generi

novella erotica, novella tragica

Epilogo

L’autore sottolinea la buona fama, ancora viva a Roma, dei due eremiti morti e santificati nel 936 e data il rogo del convento al 4 ottobre di sette anni prima.

Struttura

La novella chiude il ciclo narrativo dedicato a Puccio e Ianni da Barletta (IX-XI).

Sezioni poetiche

Forma incipitMetricaNote
La sancta vita di religïoneCapitolo quadernarioIl capitolo (con schema: ABbA ACcD DEeF; chiusa: XYyZZ) commenta la trilogia novellistica dedicata ai falsi religiosi.

Autore: Pseudo Gentile Sermini

DBI: Marchi M., "Sermini, Gentile", vol. 92 (2018)

Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1409 ca. - 1446 ca.

Luogo di produzione: Siena

Lingua: volgare

Temi:

punizione, lussuria, tradimento all'interno di rapporti di parentela, amore, eros, infedeltà in amore

A cura di: Elena Niccolai