La novella di Bonifacio Geremei e Imelda Lambertazzi
Novella appartenente a: Novelle porretane - Porretane 10
Rubrica
Bonifacio di Hieremei, trovato ascoso da li fratelli de Imelda di Lambertaci in casa loro, è ucciso: e lei per doglia, trovandolo sepulto e suzzandoli la piaga del core, finisse la sua vita; donde ne succedeno sanguinolente battaglie.
Incipit
Sapere dovete, benigno patre, pietose donne e voi generosi gentilomini che, essendo io fanciulla, auditte dire a la commendabile memoria del mio avo paterno che, essendo lui in exilio a Firenci, cità nobilissima, col prestantissimo messer Antonio Galeaz di Bentivogli nostro parente, per la potenzia della famiglia de' Canetuli, nella nostra citade alora magnifica e grande, a la presenzia de certi excellentissimi omini parlanti de memorabili effecti li narrò che, regnante Teodoxio imperatore secundo, forno in la nostra cità due potente ed excelse famiglie, cioè Lambertacci e Hieremei, gubernatrice la nostra inclita patria; e che essendo in la famiglia di Hieremei uno bello giovene nominato Bonifacio, figliuolo de miser Hieremia di Hieremei, cavaliero prestantissimo, epso giovene, per le inevitabile force de Amore, oltra modo de una bellissima figliuola nominata Imelda, già de miser Rodaldo di Lambertacci [...]
Explicit
— Deh, lassiamo ad altro tempo quisti lacrimabili accidenti, che più presto noglia che aiuto ne porgeno a nui bibenti l'aqua del bagno, la quale non tristeza ma festa e piacere vole e desidera; ma seguitiamo del nostro novellare il festevole principio. Intendereti adunque uno secreto non manco pietoso che piacevole de la fortuna, seguito ne le nostre parte de Flamminia per opera de uno soldato: la quale prima indiscreta, poi alfine, come intendereti, fu de laude degna.
Narratore
Magdalena Bentivoglio
Trama
A Bologna, regnante l’imperatore Teodosio II, Bonifacio Geremei si innamora di Imelda Lambertazzi. Ricambiato dalla giovane, Bonifacio decide di incontrarla a casa di lei dove però, riconosciuto dai fratelli di Imelda, è da questi ucciso e sepolto. Imelda, disperata, seguendo una scia di sangue ritrova infine il corpo tumulato dell’amato e decide quindi di bere direttamente dalla ferità inferta al suo cuore un veleno letale. La morte dei due amanti genera così l’aspra rivalità tra le famiglie —l’una guelfa, l’altra ghibellina — fino alla sconfitta dei Lambertazzi, che decreta l’esilio di «vintemilia e 12 citadini [...] come appare ne l'archivo della illustre cità nostra».
Personaggi principali
Antongaleazzo Bentivoglio (nobile), Ludovico Bentivoglio (nobile), Canetoli (nobile), Lambertazzi (nobile), Geremei (nobile), Heremia Geremei (padre), Imelda Lambertazzi (innamorato), Bonifacio Lambertazzi (innamorato), Ronaldo Lambertazzi (padre), Lambertazzi (fratello)
Ambientazione
Bologna (città), Firenze (città), Romagna (regione), Toscana (regione)
Datazione dell'ambientazione
401? ca. - 450? ca. - Antichità romana
Generi
novella tragica
Prologo
Magdalena Bentivoglio racconta la novella ascoltata da fanciulla a Firenze dalla voce dell’avo paterno Ludovico Bentivoglio a Antongaleazzo Bentivoglio.
Epilogo
Sabadino esprime la propria gratitudine per la pax Bentivolia in grado di porre fine alle guerriglie cittadine. Prende la parola Pietro Andrea Morsiano, medico curante dei Bentivoglio, che modifica esplicitamente il registro dei racconti, passando da quello elegiaco a quello «festevole».
Autore: Giovanni Sabadino degli Arienti
DBI: Ghinassi G., "degli Arienti, Giovanni Sabadino", vol. 4 (1962)
Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1470 ca. - 1492 ca.
Luogo di produzione: Bologna
Lingua: volgareTemi:
conflitto fisico, vendetta, punizione, omicidio, suicidio, evento privato, relazione fratello/sorella, relazione genitori/figli, amore
A cura di: Elena Niccolai