Novella del giovane adultero sodomizzato

Novella appartenente a: Novellae - Morlini 31

Rubrica

De puero qui, deprehensus in adulterio, a viro predicatus deverberatusque fuit. Lutius fuit inventor

Incipit

Scitulus adolescens, auream cesariem calamistratam, fulgidas genas, corallica labella, eboreos dentes cervicesque lacteas habens, in civitate quadam captus amore consimilis puellae, quam nobilis illius civitatis, bonus vir et apprime modestus, pessimam et ante cunctas mulieres longe deterrimam sortitus, penas extremas tori larisque substinebat (auguror enim suis in thalamis noctuam lugifugam prima nocte cantasse).

Explicit

Novella indicat hodie favores, nobilitates, census, nec scientiam coli: quae licet in fimo sepulta sit, tamen ut sol per se irradiatur et lucescit.

 

Trama

La novella deriva da Apuleio, come è dichiarato esplicitamente nella rubrica. Un giovanetto bellissimo si invaghisce di una donna, anch'essa molto bella, sposata. Una mezzana convince la donna a cedere al giovane e i due si danno appuntamento una sera in cui il marito è fuori. Dopo avere preso piacere si addormentano insieme. Sopraggiunte anzitempo il marito, che, trovando l'uscio sbarrato si insospettisce e lo butta già. Sorprende così la moglie e il suo giovane amante. Colpito dalla giovinezza e dalla bellezza di lui, lo blandisce con belle parole e ne gode sodomiticamente. L'indomani gli fa frustare le natiche accusandolo di privare gli uomini di un così grande piacere per volere già così giovane darsi alle donne. Poi lo congeda e chiude la vulva della moglie.

Personaggi principali

marito, moglie, giovane

Ambientazione

città

Datazione dell'ambientazione

I sec.? - XVI sec.?

Generi

novella comica

Epilogo

La novella insegna che il simile cerca il simile e che non ci si deve fidare delle donne.

Autore: Girolamo Morlini

DBI: Pignatti F., "Morlini, Girolamo", vol. 77 (2012)

Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1520

Luogo di produzione: Napoli

Lingua: latino

A cura di: Sandra Carapezza