Novella di fra Partenopeo e Marchesa
Novella appartenente a: Il Novellino - Novellino 7
Dedicatario
Marino Caracciolo
DBI: F. Petrucci, "Caracciolo, Marinio", DBI, vol. 19, 1976
Rubrica
Fra Partenopeo se innamora de Marchesa; fingese partesano del re per aver lo favore de la corte, e sotto inganno impètra la chiave del monasterio; il compagno li la conduce in cella; e' dàgli dinari: la Marchesa se ne fida ad un altro suo amante; il fatto se divulga; il frate è vituperosamente priso e a perpetua carcere condennato.
Incipit
Tante sono state le accagione e sì iuste, per le quale me trovo indutto a grande e inusitato dolore e a continuo tedio de mia vita, che non avrai da maravigliarte, magnifico mio Marino, se insino a qui ho teco servato silenzio e non te ho scritto.
Explicit
E cossì, per maior testimonio de tutto il supraditto, mostrarò quel che un famoso predicatore e solenne maestro in Sacra Scrittura senza alcun riguardo dicesse in la sequente novella a certi scolari, che poco più ne averìa fatto un lascivo soldato.
Narratore
Masuccio Salernitano
Trama
Fra Partenopeo desidera possedere la giovane prostituta Marchesa. La invita così in chiesa, la confessa e mostra di volerla redimere per averla in realtà a sua disposizione. La giovane acconsente al progetto del frate, ma insieme al suo lenone Griffone medita di trarre un grande guadagno dall'interesse del religioso. Fra Partenopeo ha intanto ottenuto dalla regina che gli sia consegnata la chiave di un convento dove ha predisposto di incontrare nottetempo Marchesa. Per molte notti, condotta da un secondo frate, Ungaro, la prostituta travestita da frate raggiunge fra Partenopeo ottenendo ripetutamente gioielli e denaro. Il religioso, che nel frattempo deve escogitare metodi per rimpolpare i suoi beni, è a tal punto preso dalla giovane che inizia ad essere lui a visitarla di giorno, finché non viene colto in flagrante dal suo superiore e incarcerato a vita.
Personaggi principali
Partenopeo (frate), Marchesa (prostituta), Ungaro (frate), Griffone (uomo), Maria di Castiglia (re)
Ambientazione
Napoli (città)
Datazione dell'ambientazione
1460? ca. - 1464? ca. - Datata
Generi
cronaca
Prologo
Masuccio si giustifica con il dedicatario per non avergli scritto prima. Gli racconta ora di un nuovo avvenimento non solo per rispondere al suo desiderio ma anche per mettere in guardia lui e chi in futuro leggesse la novella dagli agguati dei malvagi religiosi.
Epilogo
Riferendosi a quanto appena raccontato Masuccio rilancia la sua polemica contro i religiosi. Passa dunque a introdurre la novella seguente.
Autore: Tommaso Guardati Masuccio Salernitano
DBI: F. De Propris, "Guardati, Tommaso", vol. 60 (2003)
Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1476? ca.
Luogo di produzione: Napoli
Lingua: volgareTemi:
impoverimento, travestimento, punizione, lussuria, eros
A cura di: Michel Cattaneo