La novella di Salvatore da la Lama
Novella appartenente a: Novelle porretane - Porretane 6
Rubrica
Miser Salvatore da Faenza, invitato da li canonici de la caterdale chiesia de Bologna seco a disenare, per non potere andare a piedi, se fa prestare una mulla; la quale non può regere perché de uno orso e forte inamorata: de che confuso ne resta.
Incipit
A mi pare che li accidenti judiciali oggimai a judici e notari lassare debiamo e che abiamo a intrare in materia più lieta e tranquilla: perché non voglio dire che 'l parlare de judici e notari a me sia mai piaciuto, ma pur a veder quilli o pensare de loro par che tutto me sia stomacato; e perdonatime voi natari che in questo circulo ora ve trovate, se io parlo cum voi troppo domesticamente.
Explicit
— Valoroso conte e voi legiadra compagnia, s'el non ve dispiace l'ascoltare, da me cum breve parole intendereti uno vero infurtunio senza temperanzia in uno abbate sequito: del quale, non meno de la inamorata mulla, credo che le vostre menti ne averano piacere —. E cussì proprio incominciò.
Narratore
Ercole Bentivoglio
Trama
Il canonista Salvatore da la Lama da Faenza è invitato dai canonici della cattedrale di Bologna a un convito a Valverde. Malato di podagra, non appena giunto a Bologna, Salvatore chiede aiuto a Guido Pepoli, il quale gli concede una mula per arrivare a destinazione. Accade però che assieme alla mula dalla stalla si liberi anche un orso, allevato da Pepoli assieme alla mula, da cui è irrimediabilmente attratto: ha così inizio un inseguimento fra i due animali. Sordi agli ordini del canonista, l’orso e la mula trascinano Salvatore in tutt’altra direzione rispetto a Valverde fino a che, superato il palazzo dei Malvezzi e Piazza Maggiore e raggiunto goffamente il cortile dei de la Nave, alcuni gentiluomini lo aiutano, tra le risate generali, a scendere dalla mula.
Personaggi principali
Salvatore da la Lama da Faenza (giudice), Guido Pepoli (cittadino), servitore, De la nave (nobile), Malvezzi (nobile), Giovanni da Sala (cittadino), Florio da la Nave (cittadino), Andrea Grato (cittadino), Carolo Grato (fratello)
Ambientazione
Bologna (città), Bologna (città), Bologna (campagna), Bologna (città), Bologna (città), Miola (città), Bologna (città), Bologna (città), stalla
Datazione dell'ambientazione
Passato prossimo
Generi
novella comica
Prologo
Il narratore, stomacato dall'ambiente notarile e dai racconti su questo, scusandosi coi notai presenti, decide di passare a un aneddoto divertente.
Epilogo
L’autore sottolinea come l’aiuto sarebbe stato più tempestivo se il canonista non fosse stato conosciuto come uomo faceto e non si fosse dunque sospettato che si trattasse di uno dei suoi scherzi. Tra le risate della brigata, Pietro Vespucci prende parola.
Autore: Giovanni Sabadino degli Arienti
DBI: Ghinassi G., "degli Arienti, Giovanni Sabadino", vol. 4 (1962)
Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1470 ca. - 1492
Luogo di produzione: Bologna
Lingua: volgareTemi:
malattia, evento privato, viaggio, dabbenaggine
A cura di: Elena Niccolai