Novella del vescovo Zenone

Novella appartenente a: Novellae - Morlini 19

Rubrica

Episcopi Zenonis ab eius cubiculario sautiati

Incipit

Antistes Zeno, Calabrorum propagine, senex rancidus, articulari ac migranico morbo et diuturno laborans, adeo tumidum caput habebat, ut pre nimio dolore noctu diuque latrando expirare videbatur.

Explicit

Novella indicat dolorem dolore levigari; crimen vero ab innata natura in hom<i>ne veteratum arte tolli nec posse.

 

Trama

Il vescovo Zenone, di origine calabra, ha molte malattie tra cui una grave emicrania. Nonostante ciò continua a essere terribilmente taccagno e cupido. Quando è ormai ridotto quasi ebete è lasciato alle cure di un servo sardo. Un giorno il servo esasperato picchia selvaggiamente il vescovo, lo deruba e scappa. Quando arriva la gente di casa fa curare il vescovo. I medici perciò gli asportano dalla testa le parti malate e in questo modo lo guariscono anche dai mali precedenti. Gli rimane comunque la sua avidità.

Personaggi principali

Zenone (vescovo), servo, medico

Ambientazione

Napoli (città), Sardegna (regione), Calabria (regione)

Datazione dell'ambientazione

1484 - 1515

Generi

esempio

Epilogo

La novella mostra che un male ne scaccia un altro, ma nulla può sradicare il vizio ormai inveterato.

Autore: Girolamo Morlini

DBI: Pignatti F., "Morlini, Girolamo", vol. 77 (2012)

Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1520

Luogo di produzione: Napoli

Lingua: latino

A cura di: Sandra Carapezza