Novella del prete e del ladro di fichi
Novella appartenente a: Novellae - Morlini 61
Rubrica
De clerico qui sicophantam ficus edentem adiuravit
Incipit
Parcus sacerdos, ac eximiae stipis, pomarium extra menia civitatis prope portam cognominatam ab Urso circumvallatum maceriis et fossis, ita ut nec hominibus nec pecoribus transitus esset, diversarum arborum ornatum habebat.
Explicit
Novella indicat lapides virtute herbas verbaque superare.
Trama
Un prete molto avaro ha un bellissimo frutteto, protetto dal recinto e dai fossi, dove c'è un albero che produce ottimi fichi, di cui il prete fa omaggio ai nobili locali. Solitamente la pianta è sorvegliata da sentinelle, ma un giorno le sentinelle si allontano e un ragazzo entra nel giardino, sale sull'albero e si riempie la pancia di fichi. Il prete, intanto, preoccupato per i suoi fichi va a controllare e trova il ragazzo. Lo prega di scendere, poi lo scongiura in virtù delle erbe che crescono lì attorno e, infine, poiché non ha funzionato né la virtù delle parole, né quella delle erbe, ricorre alla virù delle pietre e prende a tirargli sassi addosso. Il giovane finalmente scende e scappa.
Personaggi principali
prete, ladro
Ambientazione
Napoli (città), frutteto (orto)
Datazione dell'ambientazione
I sec.?
Generi
novella comica
Epilogo
La novella mostra che la virtù delle pietre supera quella delle erbe e delle parole.
Autore: Girolamo Morlini
DBI: Pignatti F., "Morlini, Girolamo", vol. 77 (2012)
Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1520
Luogo di produzione: Napoli
Lingua: latinoA cura di: Sandra Carapezza