Historia de Arono et Marina

Spicciolata - Novella spicciolata dello pseudo Petrarca

Incipit

Aronus senex amore procreande sobolis Marinam virginem ducit uxorem: priusque quam in Alexandriam naviget, illam rogat ut quando iuventute preventa pudicitiam servare non poterit, eum prudente viro agat, qui negocium callet.

Explicit

Dagianus itaque, ut vidit se quod proposuerat perfecisse, illam dulcibus verbis monet, castigat et docet; solatamque relinquens llius pudicitiam cum ieiunio abstinentiaque servavit.

Manoscritti

  • BNCF, Nuov. Acq. 227, cc. 118v-130r
  • SBA, 2°. cod. 126, cc. 105v-112r
  • BMCL, Gordan. 33, cc. 103r-110v
  • BLL, Harley. 2678, cc. 93r-96v
  • BNF, Lat. 7808, cc. 126r-131r
  • BSM, Clm. 650, cc. 266v-276v
  • BGSL, 6. L. 21, cc. 214r-224r
  • NLC, 62, cc. 10r-16v

Bibliografia

Edizioni di riferimento
  • Maria Luisa Doglio, Un’inedita novella latina del XV secolo: l’anonima «Historia de Arono et Marina», in Letteratura e filologia. Studi in onore di Cesare F. Goffis, Foggia, Bastogi, 1985, pp. 91-105.
    Note: Edizione basata sul ms. Nuovi Acquisti 227 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, cc. 118v-130r, erroneamente considerato codex unicus.
Bibliografia critica
  • Hans-Joachim Ziegler, Aronus, oder: Marina und Dagianus. Zur Tradition von Goethes «Prokuratornovelle» (Mit einem Anhang: Die «Marina» aus dem «Speculum exemplorum»), in Kleinere Erzählformen des XV und XVI Jahrhunderts, Berlino - New York, De Gruyter, 1993, pp. 311-331.
    Contributori: Walter Haug (curatore), Burghart Wachinger (curatore)
  • Anonimo, Mercurino Ranzo, Andrieta; De falso hypocrita, a cura di Paolo Rosso, Firenze, SISMEL, 2011.
Edizioni moderne
  • Max Hermann, Die lateinische «Marina», in «Vierteljahrschrift für Literaturgeschichte», III, 1890, pp. 2-12.
    Note: Edizione diplomatica del 2° cod. 126 della Staats-und Stadtbibliothek di Asburgo, cc. 105v-112r.

 

Narratore

pseudo Francesco Petrarca

Trama

Aronno, uomo ormai cinquantenne, è un ricco mercante genovese. Un giorno, durante una festa cittadina, osservando i bambini che giocano divertiti per le strade viene colto dal fortissimo desiderio di avere dei figli. Tornato nella sua stanza, si addolora per essere stato privo dell'esperienza di avere una famiglia propria e si rammarica di non avere nessuno a cui lasciare le sue fortune. Decide, però, di non crogiolarsi nel dispiacere di cercare moglie per realizzare il suo sogno e viene sostenuto nel suo intento dagli amici Zanni e Galeotto. L'uomo individua la sua sposa ideale in Marina, una bellissima fanciulla quindicenne: con l'accordo dei suoi genitori, si organizzano delle fastose nozze. Aronno è felice, ma trascorso un anno gli torna la voglia di mettersi per mare, come ha sempre fatto per tutta la vita, e recarsi ad Alessandria. Teme, però, che se si allontanasse la sua giovanissima moglie inevitabilmente finirebbe per tradirlo con qualche ragazzo più giovane e aitante di lui. Dopo aver ponderato la questione, Aronno decide che è meglio vivere la vita appieno piuttosto che tormentarsi con simili angosce. Pianifica dunque il viaggio con gli amici e compagni navigatori Zanni e Galeotto e una sera comunica le sue intenzioni alla moglie Marina. Prega la donna di accettare con serenità la sua partenza e di non essere triste, dal momento che la lascerà in possesso di tutte le sue ricchezze e libera di goderne e provvedere a tutti i suoi bisogni. Le pone una sola richiesta: dal momento che il loro onore è ormai condiviso e dato che è pienamente consapevole della giovane età e della fragilità di Marina, afferma di accettare l'eventualità che lei si cerchi un altro amante, purché lo faccia con discrezione, senza portare scandalo alla loro casa. Dopo questo monologo, Marina è turbata e indignata: protesta con il marito, ribadendo di non avere affatto intenzione di tradirlo e che preferirebbe morire piuttosto di infangare il loro matrimonio. Aronno è rincuorato dalla risposta della moglie e l'indomani si mette in viaggio. Rimasta sola in casa con una giovane serva, resistere alle tentazioni si rivela però difficile: tutti i giovani della città, che ammirano la sua bellezza e hanno saputo della partenza del marito, si affollano sotto casa sua mettendosi in mostra con giochi, canti e musiche. Osservandoli dalla finestra, Marina si infiamma di libidine e dopo molti giorni capitola, decidendo di far tesoro del consiglio del marito (e da esso, d'altra parte, sentendosi autorizzata a seguire i suoi istinti) e di procurarsi un amante cauto e discreto. Proprio in quei giorni, giunge a Genova il giovane legista Dagiano, bello e prestante ma dai modi gravi e misurati: guardandolo passare per via sotto casa sua, Marina decide che fa al caso suo e gli manifesta il suo interesse facendosi trovare ogni volta che lui passa al cancello della propria dimora vestita di tutto punto e guardandolo con passione. Quando però, trascorsi dei giorni, Dagiano non manifesta alcuna reazione, Marina decide di inviare la giovane serva Antona a invitarlo con urgenza nella propria casa, fingendo di cercare la sua assistenza in una causa legale. Dagiano accetta e Marina, impaziente, adorna e prepara la sua stanza da letto e si fa bella per l'incontro. Nel vederla, Dagiano è ammirato dalla sua bellezza, ma inizia a sospettare delle intenzioni della giovane nel momento in cui si trova chiuso nella camera da letto con lei. Marina gli dichiara subito il suo desiderio, raccontandogli del patto che aveva stabilito con il marito Aronno. Dagiano si finge lieto delle attenzioni di Marina, ma elabora uno stratagemma per evitare di venire coinvolto da quel piano adulterino: afferma infatti che l'anno precedente, mentre era allo Studium di Bologna, era stato ingiustamente arrestato come sedizioso e incarcerato; sapendo di essere innocente, aveva fatto voto a Dio di digiunare per un anno intero, mangiando solo pane e acqua una volta al giorno, se lo avesse salvato. Avendo Dio ascoltato le sue preghiere, Dagiano è tornato in patria e ha rispettato il digiuno sino a quel momento: mancano ancora sessanta giorni al compimento dell'anno, ma potrebbe abbreviare il tempo della sua penitenza se qualcuno la condividesse con lui e invita dunque Marina a unirsi al suo digiuno, in modo da poterlo terminare in soli trenta giorni e godere assieme il prima possibile del loro amore. Marina accetta: giorno dopo giorno, però, a causa del digiuno, perde le forze e con esse ogni desiderio sessuale. Giunta alla fine del mese, ha compreso l'astuzia di Dagiano: convocandolo in camera l'ultimo giorno del mese, lo ringrazia per averla amata con amore perfetto e non disonesto, facendola desistere dai suoi propositi adulterini. Attraverso quella penitenza, le ha insegnato come mantenere la castità e l'onore della propria famiglia. Dagiano si rallegra di essere riuscito nei propri intenti.

Personaggi principali

Aronno (marito), Zanni (amico), Galeotto (amico), madre, padre, Marina (moglie), giovane, Antona (servo), Dagiano (giovane)

Ambientazione

Genova (città), piazza, casa, camera, Alessandria (città), strada

Datazione dell'ambientazione

Passato prossimo

Generi

novella a lieto fine, novella erotica, racconto morale

Struttura

La novella è preceduta dall'argomento che ne riassume le vicende; segue immediatamente la narrazione.

Autore: Pseudo Francesco Petrarca

Periodo di composizione/ data di pubblicazione: XV sec.

Luogo di produzione: Nord Italia?

Lingua: latino

Temi:

matrimonio, viaggio, lussuria, gratitudine, ingegno, onore, pudicizia, saggezza, eros, fedeltà in amore, infedeltà in amore, matrimonio

A cura di: Giulia Depoli