Novella di Piero Corsini e Milione
Novella appartenente a: Vari componimenti - Vari componimenti, Novelle 12
Rubrica
Nella seguente novella espressamente si vede l’amore esser cosa veramente tragica.
Incipit
Piero Corsini, essendosi ferventemente innamorato d’una nobile fanciulla della sua patria, sì malamente seppe guidare il suo amore, ch’egli fu con sua poca contentezza sforzato di andarsene in bando […]
Explicit
Grande fu la maraviglia che di ciò per tutto si fece et allora nacque un sì fatto proverbio per l’isola di Rodi, che, quando alcuno andava di notte per li giardini, si soleva dire: «Guardati da Milione, ch’egli non t’affoghi».
Trama
Piero Corsini ama perdutamente una nobildonna della sua città, ma è costretto a lasciare Firenze. Giunto a Rodi, inizia a fare l’usuraio. Con il tempo si innamora della giovane Gioliva, che è l’amante di un cavaliere pisano, messer Aquilio, e vive in una dimora con un ricco giardino poco distante dalla città. Piero riesce ad avvicinare il giardiniere Milione, abile nel suo mestiere, ma alquanto disonesto: questi, sperando in lauti guadagni, conduce il gentiluomo nel giardino. Qui Piero attira con il suo magistrale canto l’attenzione di Gioliva, che si affaccia alla finestra e chiede a Milione chi sia il suo ospite. Udendo delle pregresse pene d’amore di Piero, si innamora di lui e lo invita a entrare nella sua camera per poter sentire il suo canto da vicino. Il giovane è entusiasta dell’invito e chiede a Milione di rimanere nel giardino per evitare che messer Aquilio li colga alla sprovvista. Entrato nella camera di Gioliva e resosi conto che è sola, inizia a cantere dimostrandole i propri sentimenti. I due si abbandonano alla passione e si accordano poi per incontrarsi nuovamente, sfruttando l’avido Milione come intermediario. La relazione prosegue per qualche tempo. Un giorno però Milione si azzuffa con un vicino davanti all’ingresso del giardino e lo uccide colpendolo alla testa con un mattone. Trovato colpevole di omicidio, secondo le leggi in vigore a Rodi, viene impiccato nel luogo in cui ha commesso il reato. Privata del suo intermediario, Gioliva ricorre a una vicina: le spiega di volere incontrare Piero perché ha bisogno di denaro e le domanda di recarsi da lui per chiedergli di farle visita quando ne avrà la possibilità. La donna accetta ingenuamente la richiesta. Così, una volta chiuso il banco a fine giornata, Piero si reca da Gioliva. Giunto all’ingresso del giardino, dove ci sono ancora le forche da cui pende il corpo il Milione, il giovane prega Dio perché al giardiniere siano perdonati i peccati commessi. A quel punto il cadavere, pur essendo privo di vita da giorni, risponde, chiedendo di essere tratto dalla forca. Piero, terrorizzato, fugge e Milione lo insegue. Il giovane si imbatte in un gruppo di donne ebree che sta vegliando un uomo, Moisé, ucciso da poco. Nonostante i rimproveri delle giudee, Pietro si barrica nella loro casa, ma Milione chiama Moisé e questi, risvegliatosi della morte, gli apre la porta. Piero muore sul colpo, come alcune delle donne presenti. Il giardiniere si carica poi sulle spalle il cadavere del gentiluomo e torna al giardino. Una volta giunto, bussa alla porta e Gioliva, desiderosa di vedere l’amante, gli apre: alla vista di Milione e di Pietro esanime, chiede perdono a Dio e, fattosi il segno della croce, muore a sua volta. Milione, che era posseduto dal demonio, visto il segno della croce, cade a terra senza vita. L’indomani i tre defunti vengono seppelliti. La voce di diffonde per tutta l’isola e, nello stupore generale, nasce un proverbio: quando una persona si aggira di notte per i giardini, si suole dire: «Guardati da Milione, ch’egli non t’affoghi».
Personaggi principali
Piero Corsini (giovane), Gioliva (innamorato), Milione (giardiniere), messer Aquilio (cavaliere), donne giudee (donna), Moisé (uomo), vicina di Gioliva (vicino)
Ambientazione
Rodi (città), orto
Datazione dell'ambientazione
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Generi
esempio, novella tragica
Autore: Ortensio Lando
DBI: Adorni Braccesi S. - Ragagli S., "Lando, Ortensio", vol. 63 (2004)
Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1552
Luogo di produzione: Venezia
Lingua: volgareTemi:
punizione, morte naturale, omicidio, magia, cupidigia, lussuria, astuzia, eros
A cura di: Flavia Palma