Novella di messer Dolcibene
Novella appartenente a: Il Paradiso degli Alberti - Paradiso 4
Incipit
Il perché, il consiglio insieme ristrettosi, piaque che, detta una novelletta, doverne andare a cena [...].
Explicit
[...] noi lasceremo il disputare e attenderemo a maiora bisogna -.
Manoscritti
- BRF, 1280
Narratore
Biagio Sernelli
Trama
Il buffone fiorentino Messer Dolcibene si porta a Milano presso Bernabò e Galeazzo Visconti e qui viene apprezzato per la sua arte. Successivamente raggiunge la corte anche un altro buffone, Messer Mellon dalla Pontenara. Con grande divertimento della corte, i due prendono a schernirsi aspramente a vicenda, al punto che Bernabò si offre di armare e mettere in campo a sue spese Dolcibene per consentirgli di difendere il suo onore. Lo stesso fa Galeazzo con Mellon. Viene quindi fissato un giorno per il duello. Con l'avvicinarsi della data convenuta Dolcibene inizia però a pentirsi della pericolosa situazione in cui per la sua pazzia di buffone si è cacciato. Teme infatti che sia lui sia Mellon, entrambi forzuti e gagliardi, o almeno uno dei due finirà per rimanere ucciso soltanto per il sollazzo dei signori. Anche Mellon matura frattanto un'analoga convinzione. Giunto il dì dello scontro, così Dolcibene avvicina preventivamente Mellon con una scusa: i due si trovano d'accordo nello scongiurare il peggio. A tal fine Dolcibene invita Mellon a imitare i gesti che compirà. Dolcibene, seguito da Mellon, fingendo di adoperarle contro lo sfidante getta a terra via via tutte le armi delle quali è stato fornito, la lancia, l'ascia, la spada e la daga. Il confronto finisce in questo modo per risolversi in una reciproca irrisione e in grasse risate: ritornando alla propria posizione di partenza i due buffoni si mostrano e percuotono le natiche denudate dell'armatura. I signori ne risultano irritati, ma, persuasi da Dolcibene, arrivano a lodarne il modo di sottrarsi al grave rischio.
Personaggi principali
messer Dolcibene (buffone), Mellon dalla Pontenara (buffone), Bernabò Visconti (signore), Galeazzo Visconti (signore), cortigiano
Ambientazione
Milano (città)
Datazione dell'ambientazione
1354 ca. - 1355 ca. - Epoca medievale
Prologo
Si stabilisce che venga raccontata un'altra breve novella prima della cena. Ginevra degli Alberti incarica della narrazione Biagio Sernelli, che dapprima rifiuta di parlare alla presenza delle autorità che formano la brigata; poi accetta. Anzitutto Biagio chiede però a Marsilio di svelare il finale della precedente novella rimasto in sospeso. Marsilio spiega che, morto Eccerino in seguito a una ferita riportata in battaglia, sia il padre adottivo sia il padre naturale di Bonifazio, vengono liberati. Invita dunque Biagio a raccontare la sua novella.
Epilogo
La brigata commenta la novella, interrogandosi se Dolcibene sia stato più stolto a rimanere coinvolto in un contenzioso potenzialmente mortale o più astuto a tirarsene fuori. La discussione tuttavia s'interrompe per la cena ormai pronta.
Autore: Giovanni Gherardi da Prato
Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1425 - 1446? ca.
Luogo di produzione: Prato
Lingua: volgareTemi:
conflitto fisico, stupidità, astuzia
A cura di: Michel Cattaneo