La novella di Ser Meoccio
Novella appartenente a: Novelle - Novelle dello Pseudo Gentile Sermini 29
Rubrica
Ser Meoccio ghiottone, piovano di Pernina, con false prediche dè a intendere a’ suoi populani che a ·ddare limosine a povari o a incarcerati fusse peccato, et a sé le ridusse facendo l’altare ben fructare; et un libricciuolo di ricette de’ cuochi per breviario studiando, el quale pervenuto alle mani di Lodovico Salerni, di quello et di molte altre gattivité, in presentia del populo, lo vituperò, che fu cagione di cacciarlo. E fuggissi in parte ove da’ corsari fu preso et posto in galea, ove assuzò la gran peccia; et divenuto vechio, cieco et povaro, infermo stando a Roma ’ accattare, a caso Lodovico riconosciutolo, per compassione lo rivestì et alla casa lo rimenò.
Incipit
Una pieve è presso a Siena a quattro miglia che si chiama Pernina, ove era un piovano che ser Meoccio d’Acquapendente havea nome, a cui molto le buone vivande piacevano quando erano assai, e al governo del corpo, più che ad altro, attendea et però molto li luccicava la pelle.
Explicit
Unde ser Meoccio adomanda, per fare la risposta, conseglio qual fu magior bene che Lodovico in questa facesse: o cacciando per le dette gattivité sue di Pernina o veramente poi per compassione, trovatolo povaro, cieco, vechio et infermo accattare pasciarlo, rivestirlo et a casa sua rimenarlo con riverentia, riguardando, che a volere ben giudicare è dannosa la fretta.
Narratore
Pseudo Gentile Sermini
Trama
A Pernina, nei pressi di Siena, ser Meoccio d’Acquapendente sfrutta le proprie prediche per convincere i devoti ad attribuirgli l’esclusiva di ogni elemosina (sostenendo che sarebbe peccato elargirne agli indigenti e ai carcerati, invece che alla santa Chiesa), così da ricevere in dono ogni sorta di ghiottoneria, nonché a festeggiare riccamente l’onomastico di ciascuno. Durante la festa di San Vincenti, Meoccio, che non parla d’altro che di ricette e che insegna al suo inesperto cuoco Guerrino a cucinare l’anguilla e le tinche di cui si ingozza insieme ad altri preti, finge non soltanto che il santo sia loro apparso durante il pranzo per benedire Vincenti e la sua prodiga famiglia, ma che si stia addirittura verificando un miracolo consistente nell’aspersione di "acqua di paradiso" (in realtà semplice acqua di rose) spruzzata con una scopa da una finestra. Nonostante la meraviglia e la devozione dei fedeli, accade però che Ludovico Salerni, avvedutosi delle truffe del prete, smetta di partecipare alle messe. L’assenza non passa inosservata e, interrogato sulle motivazioni, Ludovico rivela e dimostra veri tutti i propri sospetti tramite la lettura pubblica del breviario zeppo di ricette, minacciando così il piovano di denuncia al vescovo e all’inquisitore. Impaurito, ser Meoccio fugge, ma cade prigioniero di una banda di pirati. Una volta rilasciato, povero e allo stremo delle forze, Meoccio viene poi riconosciuto a Roma nell’atto di chiedere l’elemosina proprio da Ludovico Salerni e Nardo da Cersa, che lo sfamano e lo rivestono. Nonostante Meoccio faccia finta di nulla, Ludovico svela di averlo riconosciuto e gli chiede infine quale sia l’azione più lodevole: se averlo allontanato dall’incarico, considerato il suo pessimo servizio verso Dio e i fedeli, oppure averlo aiutato mentre annaspava nelle difficoltà.
Personaggi principali
ser Meoccio d'Acquapendente (prete), Ludovico Salerni (cittadino), Nardo da Cersa (cittadino), cittadino, Vincenti (cittadino), Guerrino (cuoco), monna Cia (cittadino), vescovo, pirata, prete
Ambientazione
Pernina (villaggio), Siena (città), Roma (città), Savona (città), Marta (fiume), Proceno (città)
Datazione dell'ambientazione
Passato prossimo
Generi
novella a lieto fine, racconto morale
Epilogo
Ser Meoccio ripropone ai lettori la domanda postagli da Ludovico Salerni, ovvero quale sia stata l’azione migliore di quest’ultimo, tra quella di averlo cacciato da Pernina considerato il pessimo servizio reso a Dio e ai fedeli, e quella di averlo aiutato, nonostante tutto, trovandolo in difficoltà.
Autore: Pseudo Gentile Sermini
DBI: Marchi M., "Sermini, Gentile", vol. 92 (2018)
Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1409 ca. - 1446 ca.
Luogo di produzione: Siena
Lingua: volgareTemi:
formazione, giustizia, punizione, retorica, avarizia, liberalità, tradimento all'interno di relazioni gerarchiche
A cura di: Elena Niccolai