Novella della vedova incestuosa

Novella appartenente a: Il Novellino - Novellino 23

Rubrica

Una donna vidua se innamora del figliolo, e sotto grandissimo inganno se fa da lui carnalmente cognoscere; dopo, ingravidata, con arte scuopre la verità a lo figliolo, quale, sdignatosi del fatto, se ne va in esilio; il fatto se divulga, e la matre dopo il parto è dal potestà brusciata.

Incipit

Se da le leggi, da la natura e da' laudevoli costumi sono le nefande umane operazione condannate, non dubito che tu [...] dannarai un detestando e più diabolico che umano appetito [...].

Explicit

E io lassandole con la loro mala ventura, con gran piacere sequerò il mio novellare.

 

Narratore

Masuccio Salernitano

Trama

Rimasta vedova, una giovane e ricca donna palermitana decide di non rimaritarsi e di restare sola con l'amato figliolo. Il trasporto della madre verso il ragazzo, con il quale intende continuare a vivere, diviene però tale che la donna inizia a provare una forte attrazione erotica, cui decide di dare soddisfazione. Saputo che il figlio è invaghito di una fanciulla, la donna si accorda con la madre di lei, Garita, a sua volta vedova, ma di umili condizioni. La madre persuade Garita che il proprio figlio avrebbe presto tentato di possedere la ragazza, precludendole così un buon matrimonio. Per evitarlo Garita dovrà fingere di offrire in cambio di denaro la verginità della figlia al ragazzo: ad attenderlo in camera - dice la donna alla vedova - ci sarà in realtà la fantesca della madre, giovane e di fattezze simili all'amata del figlio. Tutto avviene come stabilito, ma la madre si sostituisce alla giovane serva e riesce a giacere col figlio. Gli incontri si ripetono finché la donna non resta incinta. Ormai sicura di poterlo convincere ad amarla anche senza inganno, la donna confessa così al figlio l'accaduto. Il ragazzo, sconvolto, si trattiene dal compiere un matricidio e, con un gruzzolo di denaro e preziosi, abbandona la casa alla volta delle Fiandre. La vicenda frattanto si diffonde e giunge alle orecchie del podestà, che confina la donna in convento fino al momento del parto e, in seguito, la condanna al rogo.

Personaggi principali

Pino (figlio), madre, giovane, Garita (vedova), servo, podestà

Ambientazione

Palermo (città), camera

Datazione dell'ambientazione

Passato prossimo

Generi

cronaca

Prologo

Masuccio si rivolge al dedicatario che, pur non stupendosene, senza dubbio condannerà e resterà sdegnato dalle azioni della madre delle quali si apre il racconto.

Epilogo

Masuccio commenta la vicenda diffondendosi in argomentazioni misogine. Introduce dunque la novella seguente.

Autore: Tommaso Guardati Masuccio Salernitano

DBI: F. De Propris, "Guardati, Tommaso", vol. 60 (2003)

Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1476? ca.

Luogo di produzione: Napoli

Lingua: volgare

Temi:

scambio di persona, punizione, lussuria, relazione genitori/figli, tradimento all'interno di rapporti di parentela, eros

A cura di: Michel Cattaneo