Novella di un piovano vicino a Firenze
Spicciolata - Novella spicciolata di Marabottino di Tuccio Manetti
Dedicatario
Magnifico Lorenzo de' Medici
DBI: Ingeborg W., "Lorenzo de' Medici", vol 73 (2009)
Incipit
Perché sono cierto, Magnifico Lorenzo di Piero di Cosimo de' Medici, la umanità tua essere inclinevole a porgiere li orechi al parlare di qualunque a tte benivole, e nelli ragionamenti grandemente dilettarti, io, non avendo da ragionare teco cosa alcuna di gravità a tte degnia, mi proposi di sforzarmi quanto a mme fussi possibile con qualche piacievole facietia dilettare el gieneroso tuo animo.
Explicit
E così per la segacità et astuzie di Tommaso e delli due giovani fu libera la buona donna del debito de' dieci giorni et della sconcia inportunità del prete alle sue spese et a suo malgrado.
Manoscritti
Bibliografia
- Rossella Bessi, Monica Marangoni, "La novella di un piovano vicino a Firenze" di Marabottino di Duccio Manetti, in «Interpres», XVIII, 1998, pp. 58-116.
- Bartolomeo canovetti, Novella di Marabottino Manetti mandata a Lorenzo di Piero de' Medici, in «Novella di Marabottino Manetti mandata a Lorenzo de' Medici», Lucca, 1858.
Narratore
Marabottino di Tuccio Manetti
Trama
L’autore trascrive una beffa a carico di un pievano narrata al Duca di Calabria da Agnolo della Stufa, a sua volta informato da Sigismondo Malatesta, a cui i fatti erano stati raccontati direttamente da uno degli artefici della beffa, Tommaso Alderotti. Un sacerdote di cui si tace il nome, incaricato di una pieve vicino Firenze e conosciuto per la sua estrema rozzezza a dispetto della sua nobiltà di sangue, vuole riscuotere il credito di dieci fiorini che una sua mezzana, monna Tessa, gli ha sottratto chiedendogli denaro con la promessa di favori sessuali mai effettivamente consumati. Minacciata, la donna chiede aiuto a suo figlio, il Bodolina, e a un suo vicino, Pietro Tanaldi, che assieme a Tommaso Alderotti tramano contro il piovano. La beffa consiste nel furto di beni di proprietà del sacerdote: papere e polli dapprima, il cavallo e la camicia poi, e infine il chierico di cui si alludono gli intercorsi sessuali col pievano. La burla procede grazie alla mediazione di Tommaso, il quale convince il sacerdote di poterlo aiutare a recuperare i beni scomparsi grazie all’uso della magia, offertagli in cambio di beni e pietanze. Il Bodolina e Pietro riescono così nella notte a rubare i beni del sacerdote senza essere riconosciuti. La beffa si conclude quando il pievano, convinto di essere gravemente ammalato, incontra il Bodolina e Piero travestiti da angeli: i due, postisi accanto al suo letto, lo convincono a entrare nel loro sacco per accedere in Paradiso. Una volta catturato, minacciato di denuncia all’Archivescovo e picchiato, il sacerdote è costretto a rinunciare al credito nei confronti di monna Tessa, alla camicia e al pollame in cambio della sola restituzione del cavallo.
Personaggi principali
prete, Pietro Tanaldi (amico), el Bodolina (figlio), Tommaso Alderotti (cittadino), mona Tessa (mezzana), amante
Ambientazione
pieve (città)
Datazione dell'ambientazione
1410 - Passato prossimo
Generi
facezia, novella comica
Prologo
Marabottino narra per diletto una facezia narrata alla presenza del Duca di Calabria da Agnolo della Stufa, a sua volta informato da Sigismondo Malatesta a cui i fatti erano stati direttamente raccontati da uno degli artefici della beffa, Tommaso Alderotti.
Epilogo
Grazie alla furbizia dei tre compari, Monna Tessa è libera dal debito contratto col sacerdote.
Sezioni poetiche
| Forma incipit | Metrica | Note |
|---|---|---|
| Chi vuole venire nel regno di Dio | endecasillabo, settenario, endecasillabo | rima baciata |
Note
Problema del destinatario
Il ms. autografo riporta due dedicatari diversi nell'incipit e nel colophon, entrambi di mano di Marabottino. Secondo la ricostruzione di Monica Marangoni, il colophon conserva il destinatario originale, Lorenzo di Piero Francesco de' Medici, poiché al di sotto della rasura dell'incipit appare tuttora leggibile un'abbreviazione simile a Franc.° Prima della morte del Magnifico, avvenuto l'8 aprile 1492, Marabottino avrebbe dunque modificato il destinatario della novella.
Autore: Marabottino di Tuccio Manetti
DBI: Tanturli G., "Manetti, Marabottino", vol. 68 (2007)
Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 12 agosto 1470 - 8 aprile 1492
Luogo di produzione: Firenze
Lingua: volgareTemi:
conflitti uomo/donna, furto, beffa, travestimento, conflitto fisico, conflitto fisico collettivo, vendetta, travestimento, premio, punizione, morte apparente, magia, dabbenaggine, lussuria, astuzia, ingegno, amicizia, relazione genitori/figli, corteggiamento
A cura di: Elena Niccolai