Novella del re e della scimmia
Novella appartenente a: Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re di Serendippo - Peregrinaggio 2
Incipit
Nella antica città di Benefse fu già uno grande e potente re, a cui molti paesi e provincie erano soggette: e perciò che egli era uomo di molto potere, fecesi uno bellissimo castello per sua abitazione nel mezzo di essa città fabricare, il quale da cento fieri e rabbiosi cani, quali oltre di ciò soleano i condennati a morte divorare, la notte facea custodire.
Explicit
Di che resene egli alla reina grazie infinite, di contadino ricco signore divenuto, con gran letizia al villaggio suo sene ritornò.
Trama
Il potente sovrano della città di Benefse ha un unico figlio: questi accetta l’invito del padre a sposarsi, chiedendo tuttavia di scegliere personalmente la propria sposa. Il re accetta, ma il giovane non sembra trovare nessuna donna che gli piaccia. Il fidato consigliere del re ha una figlia bella e saggia e la balia della giovane ritiene che di lei il principe possa innamorarsi, per cui lo avvicina e lo spinge a raggiungere la sua padroncina in occasione di una battuta di caccia spiegandogli che potrebbe trovare in lei la sposa perfetta: il giovane ascolta il consiglio della donna e, colpito dal coraggio della ragazza, si innamora di lei. Comunica poi al padre la sua scelta, rendendolo molto felice. Poco tempo dopo il re muore e il principe gli succede al trono, sposandosi poco dopo. La moglie tuttavia gli spiega che giacerà con lui solo quando farà coniare delle monete con i loro nomi incisi l’uno accanto all’altro. Il nuovo re, per orgoglio, si rifiuta di assecondare tale richiesta e invano mette più volte alla prova la giovane per costringerla a cambiare idea. Alla fine, per liberarsi di lei, ordina ai suoi uomini di darla in pasto ai cani di corte, ma la giovane, che conosce gli animali, li ammansisce e fugge di nascosto, trovando rifugio sotto mentite spoglie presso un contadino, che si guadagna da vivere grazie a una scimmia ammaestrata. Quando il re, pentitosi della sua decisione, si ammala, la regina manda da lui il contadino con la scimmia, che guarisce il malato facendolo ridere con i suoi divertenti dispetti nei confronti di un nibbio. Il contadino spiega poi al re che è stata una giovane donna a consigliargli di andare da lui. Il sovrano fa convocare quella che scoprirà essere sua moglie e, saputa tutta la verità, si riconcilia con lei.
Personaggi principali
re, principe, moglie del principe (moglie), balia, contadino, scimmia
Ambientazione
Benefse (città), corte
Datazione dell'ambientazione
Passato remoto
Generi
novella a lieto fine
Epilogo
La novella narrata ha dilettato e meravigliato Bahram; le vicende della scimmia e del nibbio lo hanno fatto ridere immensamente. I baroni sono lieti nel vedere l’imperatore tanto migliorato.
Autore: Cristoforo Armeno
DBI: Melfi E., "Cristoforo Armeno", vol. 31 (1985)
Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1557
Luogo di produzione: Venezia
Lingua: volgareTemi:
conflitti uomo/donna, travestimento, formazione, malattia, omicidio, crudeltà, superbia, coraggio, lealtà, relazione gerarchica re/suddito, relazione genitori/figli, amore
A cura di: Flavia Palma