Novella di Vincenti Caponi

Novella appartenente a: Vari componimenti - Vari componimenti, Novelle 13

Rubrica

Nella seguente novella narrasi un miracoloso accidente et imparasi quanto sia abominevol cosa la crudeltà dei figliuoli verso i padri loro.

Incipit

Ricardo Caponi, nobile fiorentino, diedesi nella sua prima giovanezza all’essercizio mercantile, nel quale la fortuna sì favorevole gli fu, che ne divenne ricchissimo.

Explicit

Et di Toscana è trapassato per tutte le parti d’Italia.

 

Trama

A Firenze il nobile Ricardo Caponi, arricchitosi grazie al commercio, ha un figlio, Vincenti, che è estremamente avido di denaro. Un giorno Ricardo si ammala al punto che non solo non può più essere d’aiuto nelle attività lavorative, ma diventa un peso economico per la famiglia. Vincenti decide allora di metterlo all’ospedale [ospizio], sordo alle suppliche del genitore. Tutta Firenze biasima tale scelta, per cui una mattina Vincenti, spinto dalla vergogna più che dalla tenerezza, incarica il figlioletto di sei anni di portare a Ricardo due camicie. Giunta l’ora di pranzo, chiede al bambino se ha svolto l’incarico e questi risponde di avere consegnato una sola camicia. Spiega poi al padre stupito che conserva l’altra per lui, una volta che lo avrà mandato a propria volta all’ospizio, proclamando: «Chi la fa, l’aspetta». Vincenti, colpito dalle parole del figlio e temendo l’ira divina, corre all’ospizio, chiedendo perdono al genitore. Lo riporta poi a casa e si prende amorevolmente cura di lui fino alla sua morte. Il motto «Chi la fa, l’aspetta» si sparge poi per tutta la Toscana e da lì all’Italia intera.

Personaggi principali

Ricardo Caponi (nobile), Vincenti Caponi (figlio), figlio di Vincenti (bambino), fiorentino

Ambientazione

Firenze (città), casa dei Caponi (casa), ospedale

Datazione dell'ambientazione

---

Generi

esempio

Autore: Ortensio Lando

DBI: Adorni Braccesi S. - Ragagli S., "Lando, Ortensio", vol. 63 (2004)

Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1552

Luogo di produzione: Venezia

Lingua: volgare

Temi:

motto, formazione, malattia, crudeltà, avarizia, relazione genitori/figli, ingratitudine all'interno di rapporti di parentela

A cura di: Flavia Palma