Novella degli amanti milanesi

Novella appartenente a: Novelle porretane - Porretane 53

Rubrica

Dui nobilissimi amanti milanesi, non potendo aver grazia dalle loro dame, li poneno alle brazze chiavature tedesche. Le dame dolorose cum virtù de le sue parole e cum laude delli amanti se defendono, e monache de sancta Caterina diventano.

Incipit

Quantunque a questo luoco e tempo sia de parlare, come ad altri piace, grandissima licenzia concessa, prestantissimo conte, illustri gentilomini e vui graziose e caste donne, nondimeno judico laudatissimo sapere adesso e sempremai de qualunque materia onestamente parlare [...].

Explicit

E voltatose prima alle generose donne, cossì dixe.

 

Narratore

maestro Nicolao

Trama

Due gentiluomini milanesi, Hieronimo e Francesco Casati si innamorano di due sorelle, Isotta e Cornelia, che prendono a incontrare presso le loro finestre. Col tempo, i gentiluomini iniziano a desiderare di intrattenersi più da vicino con le giovani, le quali tuttavia rifiutano di aprire loro l'uscio di casa. Hieronimo e Cornelio si dotano così di chiavature tedesche che con l'inganno impongono alle mani delle amate. Le libereranno quando le sorelle li lasceranno entrare. Isotta e Cornelia si disperano e fanno voto di castità a Dio se riusciranno a uscire illese dalla situazione. Le giovani aprono dunque la porta a Hieronimo e Francesco e riescono a convincerli a desistere dal loro intento. Poco tempo dopo le sorelle, rispettando l'impegno, si fanno monache di Santa Caterina. Fanno inoltre dipingere nella chiesa della santa a Milano due damigelle ammanettate genuflesse davanti a Caterina, il che dà fama immortale anche a Hieronimo e Francesco.

Personaggi principali

Hieronimo (gentiluomo), Isotta (gentildonna), Francesco Casati (gentiluomo), Cornelia (gentildonna)

Ambientazione

Milano (città)

Datazione dell'ambientazione

Passato prossimo

Epilogo

La novella viene ascoltata con pietà dalla brigata e specialmente dalle donne. Viene infine giudicata maggiore la temperanza degli amanti che la prudenza delle giovani. Prende dunque la parola Gasparo, figlio di Roberto Sanseverino, e introduce un racconto che diletterà Marte, Cupido e l'intera compagnia.

Autore: Giovanni Sabadino degli Arienti

DBI: Ghinassi G., "degli Arienti, Giovanni Sabadino", vol. 4 (1962)

Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1470 - 1492 ca.

Luogo di produzione: Bologna

Lingua: volgare

Temi:

corteggiamento, eros

A cura di: Michel Cattaneo