Novella di don Gasparotto
Novella appartenente a: Novelle porretane - Porretane 39
Rubrica
Jacomina, moglie de Pedrello, se dà piacere col prete de Modiana. Il marito se ne sente e dimanda che cosa fa; lei responde: — Sono li boi che me medicano —. Il marito per tempo si leva e piglia le brache del prete in luoco de le sue, e lui e la donna restano affannosi: e poi, per idonea e piacevole scusa, ognuno resta contento.
Incipit
Spectato conte, magnifici gentilomini e vui onestissime donne, me perdonarete se in alcuna parola il termine de onestate passasse [...].
Explicit
[...] cum generosa mainera in questo modo cominciò
Narratore
Giovanni del Bono
Trama
Imputato per un crimine contro la chiesa, don Gasparotto da Modiano per interrompere la tortura racconta al vicario del vescovo di Imola, Jacomo da Viterbo, di un piacevole caso che gli è occorso. Innamorato della sua parrocchiana Jacomina, moglie del contadino Pedrello, Gasparotto riesce a convincerla a incontrarlo. La donna gli dà appuntamento per la notte nella stalla adiacente alla sua camera da letto: attraverso una fessura nel muro i due potranno toccarsi le mani e forse baciarsi. Così avviene e Gasparotto ottiene anche di amare Jacomina in cambio di dodici ducati d'oro che le lascia in pegno di un paio di scarpette rosse che le ha promesso. La borsa contenente il denaro però è strettamente legata alle brache; Gasparotto per il buio non riesce a snodarla e deve porgere alla donna borsa e brache insieme. Il rumore dell'amplesso sveglia Pedrello, ma Jacomina gli fa credere che, affetta da rogna, trovi sollievo nelle leccate di un bue attraverso il foro. Il marito torna a dormire e si conclude il convito tra la donna e don Gasparotto. All'indomani Pedrello, diretto in città per vendere dei meloni, trova e indossa le brache del prete invece delle proprie. Quando si accorge dell'accaduto Jacomina è disperata. Chiede allora consiglio a una sua vicina vedova, Betta. La donna suggerisce di dire a Pedrello che le brache siano di Jacomina stessa e che i ducati le siano stati affidati da altre parrocchiane affinché le consegni a don Gasparotto per adornare la chiesa con un dipinto di San Pancrazio. Betta, con indosso un paio di brache di suo marito alle quali ha legato un a borsa, inoltre raggiunge in città Pedrello, che ha ormai notato che l'indumento non è il suo e sospetta della moglie. Betta fa in modo che l'uomo noti come lei porti delle brache e che la veda armeggiare con la borsa dove ripone i proventi della vendita di una cesta di pere. Pedrello la interroga in proposito e la vedova risponde che molte donne della parrocchia sono solite indossare le brache, tra cui sua moglie, che vi tiene legata una borsa con i ducati destinati alla chiesa. L'uomo si convince dunque dell'innocenza di Jacomina e don Gasparotto riottiene il suo denaro, continuando probabilmente a darsi piacere con la donna.
Personaggi principali
Jacomo da Viterbo (-), Gasparotto da Modiana (prete), Jacomina (donna), Pedrello (contadino), Betta (vedova)
Ambientazione
Imola (città), stalla
Datazione dell'ambientazione
Passato prossimo
Epilogo
La brigata, molto divertita dalla novella, invita a raccontare un gentiluomo padovano, discendente di Annibale Capodilista.
Autore: Giovanni Sabadino degli Arienti
DBI: Ghinassi G., "degli Arienti, Giovanni Sabadino", vol. 4 (1962)
Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1470 ca. - 1492
Luogo di produzione: Bologna
Lingua: volgareTemi:
A cura di: Michel Cattaneo