Novella di Melissa
Novella appartenente a: Il Paradiso degli Alberti - Paradiso 1
Incipit
Era tutta la lieta brigata già posta a ssedere [...].
Explicit
E così Guido il suo grazioso e piacevole novellare finío.
Manoscritti
- BRF, 1280
Narratore
Guido Del Palagio
Trama
Durante la guerra di Troia Ulisse assedia e prende una fortezza troiana inespugnabile. Tra i prigionieri è una bellissima fanciulla, Melissa. Non appena ne apprende le origini semi-divine, l'eroe decide di liberarla e prenderla come moglie accanto a Penelope. La giovane dà poi alla luce una figlia generata con Ulisse, ma muore di parto. Spirando, la ragazza chiede al marito che la bambina venga chiamata a sua volta Melissa, affinché egli si ricordi sempre di lei. Negli anni seguenti, la bella Melissa cresce e viene educata nelle arti liberali. Terminata la guerra di Troia, la ragazza segue poi il padre nelle sue peregrinazioni, fino all'approdo a Gaeta, presso Circe. La maga è gelosa delle attenzioni che Ulisse sembra riservare soltanto all'amatissima figlia. Decide così di somministrarle un filtro che la trasforma in uno sparviero. Sotto gli occhi del padre addolorato, Melissa, in forma di uccello, si libra in volo e raggiunge Fiesole. Qui, nel tentativo di ghermire una merla su un torrente, Melissa rischia di annegare. In quel momento transitano nei pressi del corso d'acqua Laerte, Cielo, Settimio e Resio, i legati che il potente re etrusco di Fiesole, Camerio, ha inviato a rendere omaggio al tempio di Giano. I quattro scorgono il volatile in difficoltà e lo soccorrono. Si trasferiscono dunque a Prato, dove provano a rifocillare lo sparviero, che apprezzano per la sua straordinaria bellezza. Successivamente giungono delle ninfe, recando fiori e erbe. Melissa vi si avventa e il miscuglio che ingerisce ha l'effetto di funzionare da antidoto contro la fattura di Circe: lo sparviero ritorna una ragazza. I quattro giovani immediatamente se ne innamorano e, ciascuno vantando le proprie ragioni, pretendono di prenderla in sposa. Ne nasce una diatriba che Laerte propone di risolvere con le armi. Melissa disapprova lo scontro e sostiene di preferire piuttosto morire. Impietosito dal contegno di Melissa, un vecchio contadino del luogo suggerisce di risolvere la controversia secondo l'usanza scale: affidandosi al giudizio di Giove presso il suo vicino tempio. Viene di conseguenza offerto un sacrificio alla divinità, che si dispone a giudicare la questione insieme a Minerva e Venere. Frattanto intervengono Saturno, Marte, Apollo e Mercurio, perorando rispettivamente la causa di Settimio, Laerte, Resio e Celio. La parola definitiva, per volere di Giove, spetta però a Venere e Minerva, le quali decidono che Melissa sposi chi desidera. Terminano quindi (senza che la scelta venga esplicitata) le sventure di Melissa, che appunto si sposi e ha figli per la gioia del padre Ulisse.
Personaggi principali
Ulisse (-), Melissa (madre), Melissa (figlio), Circe (mago), Camerio (re-regina), Laerte (legato), Celio (legato), Settimio (legato), Resto (legato), ninfa, vecchio, Giove (-), Minerva (-), Venere (-), Saturno (-), Marte (-), Apollo (-), Mercurio (-)
Ambientazione
Troia (città), Gaeta (---), Fiesole (città), Prato (città)
Datazione dell'ambientazione
Antichità greca
Prologo
Il narratore si dispone a raccontare un'antica storia che riguarda le origini di Prato per come l'ha udita da un dotto cittadino pratese.
Epilogo
Il novellatore spiega come il fulcro della novella fosse in realtà ambientato a Prato, alcuni dei cui toponimi si dovrebbero proprio alle vicende di Melissa.
Autore: Giovanni Gherardi da Prato
Periodo di composizione/ data di pubblicazione: 1425 ca. - 1446? ca.
Luogo di produzione: Firenze
Lingua: volgareTemi:
conflitto verbale, giustizia, magia, guerra, amore, matrimonio
A cura di: Michel Cattaneo